Salvatore Sciarrino: musica viva vol. 26

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Artikelnummer: NEOS 11626 Kategorie:
Veröffentlicht am: Oktober 21, 2016

Programm:

Salvatore Sciarrino (*1947)

[01] Un’immagine di arpocrate for piano and orchestra with choir(1974-1997) 46:51
on texts from Faust (J.W. von Goethe) and Tractatus logico-philosophicus (Ludwig Wittgenstein)

 

[02] Giorno velato presso il lago nero for violin and orchestra 18:52
commissioned by musica viva

World Premiere

total playing time 65:45

Tamara Stefanovich piano [01]
Carolin Widmann violin [02]

Chorwerk Ruhr
conducted by Florian Helgath [01]

Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks
conducted by Susanna Mälkki [01] / Jonathan Nott [02]

Pressestimmen:


07 / 2017

 

Paco Yáñez schrieb am 20.3.2017 auf mundoclassico.com: “De entre las diversas series que el sello alemán NEOS dedica a las citas fundamentales de la nueva música europea, la del festival muniqués Musica Viva es, valga la redundancia, una de las más vivas y coleantes. (…)”

Lesen Sie den Artikel hier.

“Eine in jeder Hinsicht lohnenswerte Produktion.”

Lesen Sie hier den Artikel von Prof. Dr. Stefan Drees (12.3.2017).

 

 

04/2017

“… Immer wieder erhebt sich hier der Klang des Symphonieorchesters des BR, entfaltet sich in kleinen Sequenzen, die wie Duftnoten schweben. Das hat etwas zauberhaftes, in den gewaltigen Passagen auch etwas Mystisches. Ganz unten, von der Dirigentin klug in den Bereich des fast Unhörbaren abgesenkt, setzt Sciarrino einen Urgrund aus dunkelsten Streichern (…) Auch “Giorno velato presso il lago nero” für Violine und Orchester lebt von momenthaften Gesten (…) So entsteht ein spannender Dialog zwischen der fantastischen Solistin und dem Orchester.” (Tilman Urbach)

 

03/2017

Max Nyffeler schreibt: “Ein Orchesterwerk mit Klavier und eines mit Violine (…) entführen den Hörer in die labyrinthischen Weiten von Sciarrinos Klangwelten. Mit Temara Stefanovich und Carolin Widmann sind erstklassige Interpreten am Werk, das Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks entfaltet den passenden Klangzauber.”

 

Empfehlung in der Neuen Zeitschrift für Musik

01/2017

“So wie man das alles in dieser Einspielung zu hören bekommt, wird man es so bald nicht wieder hören – so herzergreifend präzise und klangsinnlich.” (Annette Eckerle)

 

http://ettoregarzia.blogspot.de

01/2017

Suoni della contemporaneità italiana: spazi indicibili della rappresentazione musicale

Il post-romanticismo di fine ottocento è stato probabilmente uno spartiacque non solo nella musica: non fu insomma un caso se Debussy, Schoenberg o Cowell vennero alla ribalta nel momento stesso in cui la musica, le arti e il pensiero filosofico stavano perdendo il loro usuale centro di gravità; così come i compositori cercarono di spingersi in territori vissuti fino ad allora in incognito, anche scrittori, poeti e pittori fecero emergere quel senso di dispersione, navigazione a vista dei confini della vita. Negli anni delle guerre del Novecento furono in molti ad interrogarsi sulla presenza divina, sul misticismo e come potervi aderire; Wittgenstein ne propose un modello logico, in cui regnava sovrana l’inutilità finale di qualsiasi domanda o linguaggio posto in essere, e affermò uno superiore, quello che sul silenzio poneva le basi di un percorso di convincimento; la filosofia, chiamata a ristorarci lo spirito, non deve più porsi il problema di cosa saremo e su cui non ha risposte, ma dedicarsi alla conoscenza delle cose in funzione di un mondo mistico che non ha nessuna base reale in questa vita: applicare il silenzio significa spingersi ai limiti del linguaggio per trovare nel mistero “…lo sfondo oscuro contro cui si staglia alla luce la vita degli uomini…”.
Tra i compositori contemporanei è stato certamente Salvatore Sciarrino ad avere avuto il merito di trasporre nella musica in qualche modo le teorie dell’austriaco e il n. 26 di Musica Viva della Neos R., dedicato a due sue composizioni orchestrali ne è una testimonianza eloquente: la prima, Un’immagine di Arpocrate è un capolavoro della musica persino ispirato da Wittgenstein e dal suo trattato logico-filosofico; simbolo di quella composizione concentrica che caratterizza il compositore siciliano, cerca di indagare proprio in quelle aree di transito che delimitano gli orizzonti del vissuto. Composta per piano ed orchestra e dedicata al compianto Dino Ciani, che non poté più eseguirla, Un’immagine di Arpocrate rivive una sognante interpretazione di Tamara Stefanovich di concerto con la Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks diretta da Susanna Malkki e il Chorwerk Ruhr di Florian Helgath; tessiture finissime e ricercate concentrate su alcune parti dell’orchestra (soprattutto gli archi) sostengono una sorta di “vuoto” dello spazio sonoro, in cui il piano si inserisce come per evidenziare incantesimi. Perdita di convergenza, ambienti sonori dilatati ed un chiaro respiro umano, leggermente affannato, che precede una rivoluzione delle forze naturali a circa metà del brano. Quel respiro si ripresenta per dar senso alle pause, che contengono tutto, anche i lievi atti di vita dei presenti in sala (riempimenti del silenzio), conducendo ad una sorta di monito esistenziale finale grazie alla direzione intrapresa dalla coralità.

Giorno Velato presso il lago nero è la seconda composizione, composta per violino ed orchestra, in prima esecuzione affidata a Carolin Widmann con Jonathan Nott alla conduzione: lavorata con grande efficacia sui registri altissimi dello strumento, possiede in qualche modo lo stesso potenziale misterioso di Un’immagine di Arpocrate; la differenza sta nel fatto che Giorno Velato cerca di rendere musicalmente delle immagini “compiute” di transito della nostra mente; il violino è la guida delle nostre riflessioni, delle nostre lamentele espresse in curvature musicali, movimenti in scala discendente, pronti per accogliere le dolorose affermazioni di Rilke (un ulteriore elemento di vicinanza a Wittgenstein). Di questi gelidi e grigi laghi dell’anima ne è fornito anche il pittore ceco Jan Preisler, i cui dipinti hanno concesso ispirazione al compositore, nell’uso della colorazione tendente al monocromatico che li caratterizza. Tutto ineccepibile.

Ettore Garzia

Auszeichnungen & Erwähnungen:

German Record Critics`Award 2/2017 for “musica viva 26 – Salvatore Sciarrino”

The jurors of the “German Record Critics’ Award” association have recognized the NEOS production “musica viva 26 – Salvatore Sciarrino: Un’immagine di Arpocrate / Giorno velato presso il Lago Nero” by including it in its list of the best recordings of the second quarter of 2017.

Eine soghafte Anziehungskraft haben diese beiden Stücke aus der Feder Salvatore Sciarrinos: das Konzert für Klavier, Chor und Orchester mit dem Titel „Un’ immagine di Arpocrate“ nach Texten von Wittgenstein und Goethe sowie das Violinkonzert „Giorno velato presso il lago nero“, welches hier als Ersteinspielung zu hören ist. Es handelt sich um zwei Mitschnitte der glänzend kuratierten Reihe musica viva des Bayerischen Rundfunks. Sie führen uns in die Welt des Kindgottes Harpokrates, Herr des Schweigens, und an den schwarzen See eines zeitgenössischen Gemäldes: eine äußerst beredte Sphärenmusik, die unsere Ohren für das Geschehen im Dunkeln weit öffnet und eine nächtliche Welt voller Magie offenbart.
(Für die Jury: Marita Emigholz)

 

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